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Quali caratteristiche deve avere un buon logo?

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Già che è stilizzato… in più che non lo fai a mano ma lo fai al computer… Ma insomma: quanto lavoro potrà mai esserci dietro un logo? E poi a cosa mi seve? La mia azienda ha già un nome, che differenza fa come lo scrivo? E poi perché dovrei spendere tanto per averne uno se c’è chi me lo vende per poche decine di euro?

E dai, ammettilo: almeno una volta l’hai pensato anche tu! Soprattutto se hai un’attività e ti sei ritrovato a valutare i preventivi di alcuni grafici per lo studio del tuo logo.

Essendo un lavoro creativo, e inoltre di natura digitale, può non essere così intuitivo capire qual è il valore e il significato che si nasconde dietro un progetto grafico. E così capita anche con i loghi. Dietro i quali spesso non si intravede altro che un banale disegno delineato da pochi tratti. 

In questo articolo cercheremo quindi di fare chiarezza, per capire qual è la funzione e il valore di un logo, se è effettivamente utile averne uno e come distinguere un logo di qualità da uno che non lo è. 

Per conoscere quali caratteristiche deve avere un buon logo, è però prima necessario fare un passo indietro e capire che cos’è realmente un logo.

Che cos’è un logo e la differenza con il marchio e il brand

Il logo (o logotipo) non è altro che un simbolo grafico caratterizzato da una specifica combinazione di elementi tipografici (scritte, font, disegni, colori etc.). Questo viene spesso confuso con il marchio o il brand ma in realtà non sono la stessa cosa.

Infatti, il marchio è il segno distintivo che identifica i prodotti e servizi dell’impresa. Mentre il brand – che in italiano chiamiamo marca – associa all’immagine grafica dell’impresa l’insieme dei valori che essa rappresenta e che fanno parte della sua identità.

Mettendo in luce la differenza tra questi tre elementi fondamentali del marketing d’impresa, possiamo comprendere quanto essi siano legati tra loro e quale sia il ruolo essenziale che gioca il logo nella creazione di un’identità imprenditoriale vincente: io posso scegliere che un logo diventi il marchio della mia impresa e posso utilizzarlo in maniera costante e coerente nella mia comunicazione, allo scopo che con il tempo ad esso vengano associati tutti i valori che mi rappresentano, e diventi così simbolo e ambasciatore del mio brand. Ed ecco che, tramite questo processo di associazione, il logo comincia a comunicare verso l’esterno la qualità dei miei prodotti e/o servizi.

Ora ti starai domandando: ok, poniamo che il logo sia così importante, allora io che sono un imprenditore e non mi occupo di marketing come faccio a capire se mi trovo di fronte ad un semplice disegno stilizzato o ad un logo che può aiutarmi a comunicare la qualità di ciò che offro ai miei clienti?

Scopriamo le 5+1 caratteristiche essenziali di un buon logo 

È semplice! Quando valuti la qualità di un logo, magari perché lo vorresti far tuo, è importante che tieni a mente le caratteristiche che dovrebbe possedere. 

Dunque quali caratteristiche deve avere un buon logo? Un buon logo dovrebbe innanzitutto essere …

1. ORIGINALE. 

Dove “originale” non si intende nel significato comune del termine.  L’originalità di un logo non è la sua stravaganza, ma la sua capacità distintiva. Devi tenere in considerazione che questo logo che tu stai scegliendo è destinato a diventare il tuo marchio.  Perciò più sarà unico, accattivante e in grado di distinguersi da quello dei concorrenti e maggiormente riuscirà a “fare breccia” nella mente del potenziale consumatore, per il quale sarà più semplice ricordarsi il prodotto o servizio della tua impresa. 

Esiste poi anche un altro motivo per cui l’originalità è importante, e riguarda la tutela giuridica del marchio. Infatti, il logo che stai acquistando oggi, potresti volerlo registrare domani, e in quel caso dovrà possedere tre requisiti indispensabili: La novità (in quanto puoi registrare come marchio solo un logo non ancora registrato da altri), la liceità (cioè il fatto che la sua registrazione deve essere considerata lecita dalla legge, in quanto esistono alcune simbologie che non possono essere registrate) e – appunto – l’originalità (intesa come la sua capacità distintiva). 

Bene! Il logo che hai scelto possiede tutti e tre i requisiti. Abbiamo concluso il test? Non proprio! Rimane ancora da capire quanto sia effettivamente distintivo. Infatti, esistono marchi più “originali” di altri. Questi sono chiamati marchi forti, e sono marchi per la quale può valere la pena sostenere delle spese di registrazione. 

Il “marchio forte”, infatti, non è un marchio famoso ma un marchio molto distintivo che, in caso di controversia in tribunale, sarà molto più facile da difendere rispetto ad uno cosiddetto “marchio debole”.  Questo perché, a differenza di quest’ultimo, quello forte è costituito da una combinazione di nomi e simboli unici e fantasiosi, spesso lontani dalla figura del banale prodotto promosso, e che non basa la sua immagine e/o la radice del suo nome su denominazioni generiche di uso comune che, in quanto tali, possono essere utilizzate da tutti. 

Facciamo un esempio pratico: mi viene in mente quella private label “Dolciando” che troviamo comunemente in uno dei discount più famosi d’Italia. Ecco, questo è un classico esempio di marchio debole, in quanto la radice della sua denominazione si basa sulla parola comune “dolce”, che può sempre essere utilizzata da tutti. Quindi, se anche il marchio fosse registrato, qualcuno potrebbe comunque registrare il marchio “Dolciante”, magari cambiando il font e utilizzando colori simili ma con codice colore differente, e vendere la stessa tipologia di prodotti. 

Quando scegli un logo perciò domandati, per combinazione di simboli e denominazione, potrebbe essere un marchio forte? Se si, sarà un ottimo logo per la tua impresa perché veramente originale, distintivo e adeguatamente proteggibile come marchio.

Un buon logo deve però essere anche…

2. IDENTITARIO. 

Deve comunicare chi sei e i tuoi valori. Infatti, come dicevamo prima, sarà destinato a diventare il simbolo della tua identità. Basta pensare a cosa accade quando conosciamo una persona. Associamo al suo viso e al suo nome un carattere e un comportamento, un modo di vedere il mondo e di pensare. Così quando qualcuno pronuncia il suo nome a noi viene subito in mente il suo viso, e quando vediamo il suo viso pensiamo d’istinto al suo nome. Ma non vediamo soltanto un nome o un viso, visualizziamo anche una personalità, che può esserci affine oppure no, e alla quale associamo delle emozioni più o meno positive. 

E lo stesso ruolo che gioca il nostro logo nella mente delle persone che lo incontrano. Assoceranno al nome della tua attività il tuo logo e viceversa e, a loro volta, questo susciterà in loro delle emozioni positive o negative, legato al sistema di valori che ti sei impegnato a comunicare fino a quel momento. Così, grazie ad una combinazione di font, simboli e colori, il logo non sarà più soltanto ciò che ti distinguerà dagli altri ma anche ciò che ti rappresenterà. Ecco perché è fondamentale che tu lo senta tuo. Se un logo non ti piace, significa che non è quello giusto per te.

3. SINTETICO. 

A volte è dura da accettare, lo sappiamo, ma un logo ha la necessità di essere sintetico e questo significa fare delle scelte. Capita spesso che per rendere il logo identitario si vogliano raffigurare troppe cose in maniera esplicita, ma il risultato non farebbe altro che generare confusione in chi guarda. Per questo, chi progetta il logo deve essere capace di individuare insieme a te ciò che è essenziale comunicare, trasformando la meravigliosa complessità che caratterizza la tua impresa in un design dalle linee semplici e ordinate. Questo permetterà di raggiungere un risultato visivo armonico ed elegante, che sarà d’impatto su chi guarda. Infatti, devi sempre considerare che, a comunicare esplicitamente la tua unicità, oltre al logo, ci penseranno le altre azioni di comunicazione.  

È bene quindi tenere a mente che un logo sintetico non è un logo che comunica meno contenuti, ma che li comunica in maniera più semplice. Questo grazie allo studio di un concetto grafico stilizzato, intuitivo, facile da memorizzare e utilizzare, che sarà di conseguenza anche più funzionale ed efficace.

Oltre che originale, identitario e sintetico, un logo deve essere anche…

4. RICONOSCIBILE. 

Cioè non confondibile con altri loghi, e soprattutto con quelli dei tuoi concorrenti. Chi entra in contatto con il tuo logo per la prima volta dovrebbe essere in grado di riconoscerlo in seguito. In questo modo il marchio tornerà subito alla mente del potenziale cliente, e quindi sarà facilmente…

5. MEMORIZZABILE. 

Il fatto che un logo venga ricordato con semplicità ne determina il successo in quanto, associato alla tua attività, farà sì che questa entri a far parte del “considaration set” delle persone, e cioè dell’insieme di opzioni che esse prendono in considerazione quando devono acquistare un prodotto o un servizio. Tutti noi infatti quando prendiamo una decisione di acquisto non possiamo far altro che attenerci alle informazioni che possediamo. Perciò sceglieremo di rivolgerci a chi conosciamo. O meglio, a chi ricordiamo di conoscere.

Infine è importante che un buon logo sia…

6. VERSATILE. 

Questo potrebbe non essere considerata una caratteristica indispensabile se si pensa ad un logo di vent’anni fa, ma nel mondo digitale di oggi è sicuramente un bonus che testimonia il livello del professionista alla quale vi siete rivolti. Un logo versatile è infatti un logo in grado di adattarsi ai diversi utilizzi grafici, che possono essere di tipo digitale o stampato. La consegna di un logo deve, per questo motivo, essere sempre corredata di una sua versione monocromatica (bianca e nera) e di una utilizzabile come icona, utile ad esempio per i social e le immagini profilo in generale. 

Inoltre, un logo realizzato in maniera professionale verrà sempre consegnato con una guida di stile dettagliata che comunica all’azienda quali sono le sue diverse versioni utilizzabili, i font, i codici colore e come usare il logo in maniera corretta.

E quindi: quanto lavoro potrà mai esserci dietro un logo? Come in ogni cosa, dipende dalla creatività, dall’onestà intellettuale e dalla competenza del professionista a cui ci si affida.

In un mondo come quello di oggi, dove la conoscenza è fluida ed accessibile a tutti, può capitare di sentirsi tuttologi. Tutti possiamo “arrangiarci”, aprire un programma di grafica e pervenire a risultati più o meno decenti esteticamente. Ma siamo sicuri, in tal modo, di implementare qualcosa che abbia davvero un valore? È meglio spendere poco o niente per qualcosa che non ha nessun valore o spendere la giusta cifra per acquistare qualcosa che vale e che può rivelarsi un investimento, piuttosto che una spesa, per la propria attività?

Sperando, che questo articolo ti sia stato utile, ti lasciamo con questa riflessione… e ti invitiamo a curiosare sul nostro sito web www.dethinkersconsulting.com . E se ti occorre un logo, chiedere un preventivo online senza impegno è semplicissimo!

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